NELLA PANCIA LA PRINCIPALE ARMA CONTRO LE PIU’ COMUNI PATOLOGIE DEGENERATIVE
Intestino e malattia.
Che la pancia giochi un ruolo centrale nella salute e nella prevenzione della maggior parte delle malattie è cosa nota. Nell’intestino infatti si gioca la principale battaglia contro ogni attacco da agenti patogeni e non solo.
Tuttavia che la pancia sia uno dei principali luoghi deputati a supportare cure cardiopatiche, piuttosto che tumorali o autoimmuni è una recente scoperta medico scientifica che sta apportando non poche novità in merito alle centralità dell’intestino nella salute complessiva del nostro organismo.
Al corretto funzionamento intestinale infatti e al ruolo delle difese immunitarie attivate dal corpo contro le più comuni patologie degenerative è ciò cui molti esperti oggi puntano nel tentativo di coadiuvare al meglio l’organismo nella ricerca della propria salute.
Quale ruolo tuttavia l’intestino giochi in una patologia cerebrale, piuttosto che cardiopatica o tumorale rappresenta un confine medico scientifico in cui il prof. Paolo Mainardi, chimico e ricercatore universitario, ha incentrato gran parte della propria carriera e ricerca medico scientifica divenendone uno dei principali protagonisti italiani.
Alle telecamere del nostro Life Style Seminar, giovedì 12 marzo alle ore 20.30 il prof. Mainardi terrà una conferenza gratuita di apertura alle 4 lezioni di approfondimento tenute all’interno del percorso di formazione permanente promosso da Be4eat per tutti i medici specialisti e i diversi pazienti interessati a giocare un ruolo attivo al recupero e mantenimento della propria salute.
Interamente incentrata sul ruolo dell’intestino e del rafforzo delle difese immunitarie nelle principali patologie degenerative del nostro secolo, la conferenza ha come obiettivo quello di mettere a conoscenza di quante più persone possibili delle novità scientifiche che interessano il nostro “secondo cervello” e delle ampie possibilità di azione che riguardano questo importante apparato nella cura e nella salvaguardia del nostro stato di salute.
La partecipazione alla conferenza è interamente gratuita e via web registrandosi QUI. Per chi desidera partecipare alla diretta a Vicenza, contattare lo 0444986955 o scrivere a info@be4eat.com per prenotare i posti a sedere.
4 Comments
Buongiorno dottore.
Non ci conosciamo.
Sono arrivato a lei attraverso ricerca internet.
Mi rivolgo a lei per chiedere cortesemente, sempre che possa rispondermi:
– la cannabis terapeutica (BEDROCAN) può essere utilizzata in un piano terapeutico per contrastare l’Alzheimer?
– è efficace anche per la depressione?
– se il proprio medico/specialista si rifiuta di prescriverla a chi ci si può rivolgere?
Grazie e scusi il disturbo
Saluti
Livio Gilberti
sulla cannabis c’è scarsa informazione, forse volutamente. La cannabis contiene una famiglia di molecole, dette cannabinoli tra cui il delta-9-THC e il cannabidiolo (CBD), queste 2 molecole hanno effetti opposti:Sagnik Bhattacharyya et al. Opposite Effects of Δ-9-Tetrahydrocannabinol and Cannabidiol on Human Brain Function and Psychopathology. Neuropsychopharmacology (2010) 35, 764–774. Addirittura il CBD blocca gli effetti psicogeni del delta-9-THC. Il rapporto tra le 2 sostanze dipende principalmente dal tipo di coltivazione, se coltivata per fibre (la canapa) contiene basse quantità di delta-9-THC. Dato che l’azione cerebrale della cannabis è dovuta al fatto che agisce su recettori endogeni ai cannabidioli (CB1), il delta-9-THC e il CBD hanno effetti opposti su questi recettori. Quindi il peggioramento delle funzioni cognitive di coloro che fumano cannabis può dipendere dai bassi contenuti di CBD nella cannabis da strada. Riguardo alle funzioni cognitive, il dato più riportato in letteratura è quello relativo all’azione compensatoria del CBD sui danni provocati dal delta-9-THC, non ci sono evidenze di una sua capacità a migliorare le funzioni cognitive. Il discorso è complicato dal fatto che nella cannabis non ci sono sole questi due componenti, del resto chimicamente molto simili. Altre molecole presenti possono concorrere all’efficacia clinica della cannabis, come banalmente confermato dalla maggiore efficacia degli estratti titolati rispetto ai prodotti di sintesi. Gli estratti di canapa producono effetti da 2 a 4 volte superiori ai singoli componenti (E.A. Carlini, I.G. Karniol, P.F. Renault, C.R. Schuster Effects of marihuana in laboratory animals and in man Brit J Pharmacol, 50 (2) (1974), pp. 299–309), ma è stato riportato che un componente di questo estratto, non identificato, ha una efficacia superiore di oltre il 300% rispetto al THC (J.W. Fairbairn, J.T. Pickens. Activity of cannabis in relation to its delta′-trans-tetrahydro-cannabinol content Brit J Pharmacol, 72 (3) (1981), pp. 401–409).
Come vede c’è ancora molto lavoro da fare. Se si chiede come mai non sia stimolata questo tipo di ricerca, su sostanze naturali, rispetto a quelle di sintesi, la risposta, purtroppo, è banale: quelle di sintesi sono brevettabili, quindi di proprietà esclusiva di una multinazionale per x anni, che magari si fa fare gli studi clinici sulla loro sicurezza con fondi pubblici, es FDA, ma che rimane proprietaria della molecola. Come scrive la Angell, dimessasi da capo editore del new england journal of medicine, “cosa potevamo aspettarci di diverso dopo che abbiamo messo la ricerca sulla salute nella mani di multinazionali?” Occorrono fondi pubblici per permettere a ricercatori “liberi” di fare ricerca libera. I soldi, in realtà, ci sono, ma vengono spesi per compensi milionari ad inutili finti sportivi in mutande, per strapagare una inefficiente e numerosissima classe politica, costosissime, quanto banali, trasmissioni televisive, etc.
Oggi il Ministero della salute con DM 23/01/2013, GU n. 33 del 08/02/2013 ha inserito nella Tabella II, sezione B, i medicinali stupefacenti di origine vegetale a base di Cannabis (sostanze e preparazioni vegetali, inclusi estratti e tinture) con entrata in vigore il 23 febbraio 2013. Pertanto non è quindi necessario alcun modulo di importazione dall’estero o autorizzazione, ma la sola ricetta del medico (QUALSIASI MEDICO, di base o specialista). Se il medico si rifiuta è denunciabile all’ordine dei medici che lo può radiare, o minacciare di radiarlo, per omessa prestazione sanitaria. I prodotti di cannabis titolata disponibili oggi in Italia sono:
bedrocan: titolato al 19% in THC e < 1% in CBD
bedrobinol: titolato al 12% in THC e < 1% in CBD
bediol: titolato al 6% in THC e 7,5% in CBD
pertanto le consiglierei il bediol in quanto più ricco di CBD.
un’ultima considerazione sulla cannabis:
è un’ottima pianta per fibre (canapa)
l’ing.Diesel progetto il suo motore per essere alimentato da un derivato della cannabis
ha ottime proprietà terapeutiche (a mio avviso soprattutto sul dolore)
e allora? perchè non è stata utilizzata?
ha un grave difetto: è una pianta invasiva, ha una elevata resa per ettaro!
Questo avrebbe portato a fibre, combustibili e farmaci a basso prezzo!
Le multinazionali del petrolio e dei farmaci hanno avuto interessi comuni a bandirla dal mercato definendola droga di abuso. L’effetto psicogeno di cannabis ad alto contenuto di CBD è praticamente nullo.
Grazie dottore per l’esaustiva risposta che fa molto riflettere anche su come la salute delle persone viene gestita dai potenti. Buona giornata.